C'era un tempo in cui i termini “gentiluomo” e “pilota” erano pressoché sinonimi. Simboli di un'epoca in cui l'automobilismo, preso il posto di tornei cavallereschi di antica memoria, poneva molti più cavalli a darsi battaglia, ma inseriti in spazi molto più ristretti, e con eleganti sedili di pelle.
Giorni di auto e di uomini, divenuti poi leggendari per il loro coraggio a spingere quei capolavori di meccanica sempre più in là, cercando di spingere i limiti sempre più lontano, e di tenere il conto dei cronometri sempre più vicino. E fu così che, parallelamente a questa costante ricerca del tempo più basso possibile, questo gentiluomo, un po' pilota un po' cavaliere, creò un legame altrettanto forte non solo con il volante del suo bolide, ma anche con il suo orologio al polso. Fedele compagno, sempre pronto a ricordargli che al tempo non si comanda, ma all'acceleratore sì.
E come nelle migliori saghe cavalleresche, pochi sono i nomi che possono fregiarsi dell'onore di affermare “io c'ero”, pochi sono i brand di alta orologeria a poter vantare una storia in questa romantica epopea.
TAG HEUER può farlo, da anni. E lo dimostra con diversi modelli ispirati a grandi storie dell'automobilismo sportivo, prima fra tutte l'indimenticabile Monaco, al polso di Steve Mc Queen durante le riprese del film del 1970 dedicato alla storica “24 ore di Le Mans”. Questo splendido orologio automatico, dalla forma quadrata comunque impermeabile (complicazione di non poco conto per il mondo dell'orologeria), ha fatto la storia tanto quanto il suo illustre estimatore. Entrambe leggende, entrambe senza fine.
CHOPARD entra di diritto in questa ristretta nicchia ove era necessario coniugare sapientemente eleganza e precisione con resistenza ed affidabilità, anche in condizioni proibitive. Fattori che un pilota della celebre MilleMiglia sapeva gestire bene, in una gara dove tenacia, concentrazione e resistenza venivano messe a dura prova. Una gara in cui Chopard è cronometrista ufficiale da quasi 30 anni, e per la quale ogni anno presenta un modello celebrativo, diventati ogni volta pezzi da collezione. Uno stile che strizza l'occhio al vintage, ma che sa reinventarsi ogni anno, a memoria di una competizione d'altri tempi, ma pur sempre in grado non solo di attirare attenzione, ma di farsi ricordare. Come tutte le cose di classe.